Dark Side of Dolcenera – Da Sanremo a Sfera

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Vi ricordate Dolcenera? Se l’avevate lasciata a “Mai più noi due” leggete qua.

Se seguite quello che succede nell’internet in questo periodo vi sarete di sicuro imbattuti in quella rivoluzione socio-musicale, per certi aspetti terribile per altri divertente e stimolante, che sta avvolgendo l’Italia in questo periodo.
Anche se le vostre playlist continuano ad essere invase dai soliti Vaschi Rossy, Ligaboy, Pausine etc. vi sarà sicuramente passata davanti (grazie ai milioni di euros investiti dalle major) qualche sponsorizzata, qualche storia o qualche video di Sfera Ebbasta, Dark Polo Gang e altri scappati di casa durante lo sviluppo che oggi si trovano a fare i conti con lo show biz che li sta letteralmente divorando (un po’ come le sostanze di cui fanno uso).

Intro politicamente corretta a parte, a noi questi nomi piacciono sul serio e sappiamo tutte le canzoni a memoria da mesi ed abbiamo fatto centinaia di stories ubriachi mentre le cantavamo.
P.s.: Luca Masini si dissocia dalle due righe precedenti.

Nella mischia, tra decine di nomi di nuovi pseudo-artisti che lanciano “paccate” di erba fuori dai finestrini di Lambo tirate a 300 km orari è spuntata lei…
All’anagrafe Emanuela Trane, da tutti conosciuta come Dolcenera.
Nome preso in prestito dall’omonima bellissima canzone firmata da un certo De Andrè, bella presenza, timbro di voce particolare e uno storico di tutto rispetto fino ad oggi.
La nostra Emanuela nazionale (visto probabilmente lo stallo della situazione smielo-cantautorale italiana spodestata dai nuovi Calcutta, Thegiornalisti, Gazzelle etc.) ha ben pensato e deciso di rilanciarsi e inventarsi un nuovo lavoro (è l’Europa che ce lo chiede).

E dopo varie partecipazioni a Sanremo tra cui il successo nell’edizione 2003 con il brano “Siamo tutti là fuori” si è affacciata alla nuova scena con cover di brani popolarissimi tra i giovani come “Caramelle” della DPG, “Mmh Ha Ha Ha” di Young Signorino, “Non cambierò mai” di Capo Plaza e l’ormai celebre duetto con un vero e proprio “ghost producer” The Andrè con il quale ha reinterpretato “Cupido” di Sfera Ebbasta.

Gli ingredienti usati per la rivolta? Qualche SKU SKUUUUU, Skrrrrr e suoni simili presi in prestito dai rapper americani, un pianoforte, la sua bellissima voce e un’interpretazione perfetta dei testi dei brani originali.

Con questo articolo cosa vogliamo dirvi?

1 – Massimo rispetto per Dolcenera che ci piace tantissimo in questa nuova versione
2 – Non dobbiamo mai darsi per vinti!
3 – Dobbiamo trovare sempre voglia di re-inventarsi per essere competitivi con il mercato
4 – Non dobbiamo mai escludere un mercato (nel suo caso i giovanissimi) che probabilmente non vi conosce nemmeno
5 – Non dobbiamo mai prendersi troppo sul serio
6 – Dobbiamo approfittare dei social come mezzo di diffusione delle nostre competenze

Meglio cambiare mercato e tornare sulla bocca di tutti o finire alle sagre di paese come i Jalisse?

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